Il Passo dello Stelvio in moto rappresenta un must per tutti, una sfida da vivere e da vincere, per il piacere di guida ma anche semplicemente per il gusto di poter dire “Io l’ho fatto!”.
Non sarà il passo più alto del mondo, ma quello più alto d’Italia e il secondo più elevato d’Europa (dopo il dopo il colle dell’Iseran), quindi i suoi primati questo monte li ha pure e i suoi panorami, visibili tra i 48 tornanti presenti, sanno regalare emozioni impagabili.
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Il senso di percorrenza
Quando ci si appresta a pianificare un itinerario spesso si è indecisi se percorrere la strada in un verso oppure in un altro: beh in questo caso il senso migliore è quello che parte da Prato allo Stelvio percorrendo la strada della Val Venosta in Provincia di Bolzano e salire, per poi scendere fino a Bormio in Valtellina, in terra lombarda.
Il classico serpentone asfaltato che si vede nelle fotografie più comuni si trova proprio sul versante altoatesino. La strada inizia a salire in maniera tiepida, quasi pigra, ma una volta passati i primi paesi, dopo il comune di Trafoi, si avverte sensibile l’impennata (non della moto) e da qui si contano i tornanti che conducono a quasi 2.800 metri.
Strada, roccia e prato: sono questi gli elementi che accompagnano la scalata, ma basta ruotare il capo (ma solo se sei passeggero) e ammirare ciò che la natura propone, dandoti l’idea per qualche secondo di poter dominare il mondo, magari facendo amicizia con qualche stambecco.
L’arrivo alla cima è previsto mediamente in 40 minuti, durante i quali si tracciano 26 km.
Altra possibilità è quella di salire da Bormio e scendere a Prato allo Stelvio. Tecnicamente il primo tratto è meglio farlo in senso opposto, in discesa, ma non è che a salire sia semplice o non ne valga la pena. Dal versante lombardo si percorrono una quarantina di tornanti su una strada piuttosto larga e si sale per circa 22 Km in un tempo di circa mezz’ora.
Vi è poi un’altra alternativa, meno conosciuta e un po’ più scomoda, in quanto prevede la salita dalla Svizzera. L’accesso è in località S. Maria a 1375 metri di altezza, all’inizio della Val Monastero che prevede un tracciato caratterizzato da una strada stretta per circa 12 km, compreso un tratto sterrato, che conduce al Passo Umbrail, dove si intercetta la statale SS38 che sale da Bormio per raggiungere la vetta dello Stelvio.
Vicino al passo dello Stelvio puoi trovare il passo Gavia un altro passo all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio.
Le difficoltà alla guida
Indipendentemente dal versante scelto, l’impegno richiesto è notevole, non solo a livello fisico, ma soprattutto a livello mentale.
Mentalmente è complicato riuscire a mantenere salda la concentrazione per un tempo così lungo in una strada così impegnativa, in quanto la tendenza a guardare il mondo circostante è un costante richiamo e questo potrebbe distrarre.
La strada è statisticamente uno dei percorsi più insidiosi per il grande traffico fatto non soltanto di motociclette, ma anche di biciclette, automobili e camper che salgono e scendono. E’ facile imbattersi in gruppi di motociclisti che provengono in senso inverso, oppure in mezzi che mostrano rallentamenti improvvisi. Quindi è richiesta tanta concentrazione.
Insomma per dirla semplice, la prima difficoltà e il primo pericolo in assoluto sei proprio tu, mentre il secondo sono gli altri (motociclisti soprattutto, purtroppo).
Piacere di guida ma anche di cibo
Molti motociclisti trovano appagante non solo il piacere di guida, dovuto alle continue pieghe che seguono i tornanti alla ricerca di traiettorie fluide e piacevoli, ma l’intero contesto. E’ proprio questo talvolta il valore aggiunto dell’itinerario che prevede l’arrivo al Passo dello Stelvio in moto. Arrivare in alto e condividere le fatiche con tanti altri che come noi hanno compiuto l’impresa, fermarsi a mangiare una sana polenta taragna (tipica del luogo), un piatto di gustosi pizzoccheri, dividere un pezzo di carne alla brace o in umido, spesso non ha prezzo e vale solo questo il prezzo della fatica.
Quello che colpisce poi è la varietà di mezzi che si incontrano.
Non serve andare veloce, non devi stabilire alcun record che meriti di entrare nel Guinnes dei Primati e non devi realizzare alcuna pole position, ma ti devi divertire e basta. E’ possibile farlo a prescindere dalla moto sopra la quale sei seduto, sia come pilota che come passeggero: se sei al posto di guida comanderai tu, sceglierai tu il ritmo, che dovrà essere non veloce ma fluido, se invece sarai passeggero allora asseconderai il guidatore nei suoi movimenti ondeggianti e potrai goderti un po’ di più il panorama.
Quando poi vedrai tante moto ferme in sosta allora capirai, dopo quella specie di tagodà naturale, che sarai giunto in vetta e lì ti dovrai fermare.
Panorama, cibo e bevande meritano più di una semplice sosta, ma divengono quasi un rito da consumare con calma, amicizia e serenità, prima di scendere e godersi il secondo tempo dello spettacolo.
Come si guida
Il Passo dello Stelvio in moto, preso da qualsiasi versante indicato, non è una meta da raggiungere in velocità, ma è un percorso che va gestito con tecnica, concentrazione e controllo. Per questo è possibile incontrare ogni genere di moto, dalle naked alle carenate con aspetto racing, dalle enduro a quelle da strada, per arrivare fino alle due ruote d’epoca.
Questo significa che il tipo di guida richiesto non è di matrice prestazionale, ma è al contrario fatto di equilibrio e fluidità. Un’andatura attenta è fondamentale, in base al proprio mezzo, in modo che consenta di essere quanto più possibile fluidi. Ci sono tornanti che si fatica a percorrere a 20 km/h, mentre altri tratti sono percorribili a 40-50 km/h, ma non tanto per limiti di velocità, quanto più per limiti fisici dettati dalla strada.
Niente strappi, niente 0-100, niente stop and go, ma tanta fluidità se ti vuoi divertire davvero provando quel sano piacere dettato da quella sensazione di “stanca felicità”.
Consigli pratici
La domanda che molti si pongono è quando apre il passo dello Stelvio?
Il passo dello Stelvio è di norma aperto da fine maggio a ottobre, ma conviene comunque sempre informarsi prima, soprattutto se decidi di andarci nei periodi limite di questo range. Su internet puoi trovare diversi riferimenti in merito ai numeri di telefono da contattare in caso ti necessitino ulteriori informazioni.
L’ideale è salire al mattino, quando si è più riposati e più freschi e non dimenticare un abbigliamento adeguato da porre nello zaino: ricordati che salirai a 2.757 metri e potrebbe esserci vento e freddo, soprattutto nei mesi di maggio e dopo settembre, con temperature vicine allo zero nelle giornate di poco sole.
Il consiglio è quello di tenere sempre un pile oppure un sottogiacca, utile anche in fase di discesa.
Un altro consiglio spassionato è quello, se puoi, di andarci in settimana. Nei weekend ci va già il resto del mondo, aumentano i pericoli perchè aumenta il traffico. Se vuoi goderti l’esperienza, prenditi un giorno di ferie, stacca la spina, inforca la moto e via: da lunedì a venerdì avrai più possibilità di goderti una strada più libera, un traffico più gestibile e qualche rischio in meno.
Ultima annotazione fondamentale: uno sguardo alla moto daglielo! Stato delle gomme, pressione e usura dei freni, almeno su queste tre cose l’occhio puoi buttarcelo anche tu nel garage di casa.
Dove dormire
In molti preferiscono fare il Passo dello Stelvio in moto in più giorni per svariati motivi: vengono da una località lontana e fare l’andata e ritorno in un giorno inizia a diventa impossibile oppure preferiscono godersi l’itinerario in tutta tranquillità senza nessuna fretta.
I luoghi che ti consiglio per dormire in cima al passo dello Stelvio sono:
Se non vuoi soggiornare in cima al passo, ti consiglio di passare la notte in una delle località vicine:
Itinerario Moto Passo dello Stelvio
Ora dovresti avere tutte le informazioni che ti servono. Qui sotto puoi trovare una cartina di Gooooooooooooogle maps con 3 itinerari del Passo dello Stelvio da fare in moto, uno da Milano e uno da Verona, con evidenziati i luoghi che ti consiglio di visitare.